Espressionismo e cultura pop: Firenze accoglie André Butzer

Andre-Butzer

Un percorso antologico tra i dipinti e le sculture realizzati dagli anni Novanta ad oggi dall’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973) sarà protagonista negli spazi del Museo Novecento di Firenze fino al prossimo 9 giugno.

Il progetto espositivo, a cura di Sergio Risaliti, prevede un duplice appuntamento: Liebe, Glaube und Hoffnung (Amore, fede e speranza) nella sede di Piazza Santa Maria Novella e »… und der Tod ist auch ein Leben.« (…e anche la morte è una vita), al Museo Stefano Bardini, in partenza il 22 marzo.

Così articolata, la mostra approfondisce l’intera parabola artistica di Butzer, la cui opera oscilla tra l’espressionismo europeo e la cultura popolare americana. Al fianco di nomi quali Jawlensky, Munch e Kirchner, nella biografia e nella formazione artistica di Butzer rivestono un ruolo fondamentale anche Henry Ford e Walt Disney, e ancora Cézanne e Matisse, fondatori del modernismo in arte e ammirati dall’artista fin dalla gioventù.

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Come altri artisti tedeschi degli ultimi decenni – Georg Baselitz, Anselm Kiefer and Günther Förg, ma anche Gerhard Richter, Sigmar Polke e Albert Oehlen – anche Butzer è riuscito a coniugare la grande tradizione romantica ed espressionista con le influenze pop e astratte moderne.” spiega Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. “Nella produzione artistica di Butzer si evidenziano due aspetti significativi: la forte tensione spirituale, la sua affinità con il mondo romantico, sicuramente quello di Novalis e Hölderlin, assieme alla sua precoce ammirazione per i disegni animati eseguiti a mano da Walt Disney, così come per le aperture al mondo dell’arte infantile e dei folli di Klee, Dubuffet e perfino Pollock. Già questi dati, svelano la complessità del percorso artistico di Butzer, che solo apparentemente pare iniziare, risolvere e abbandonare ciclicamente ricerche e conquiste personali, passando dalle astratte costruzioni alla invasata ispirazione del suo espressionismo, fino a realizzare una serie di opere dalle superfici spesse e informi, ed altre creazioni pittoriche animate da figure con gli occhi a palla e teste di goblin, dai corpi deformi con dei monconi al posto degli arti, irridenti e perturbanti, con quei sorrisi animati da forze oscure e minacciose. Si tratta sempre e comunque di esperienze assolute e compiute, fondate su sé stesse, viaggi alla ricerca di risposte che solo l’arte riesce a dare a quel viandante eterno che è l’artista. Perché il movimento dall’esterno all’interno, dal finito all’infinito, dal visibile all’invisibile non è mai esaurito.”

Liebe, Glaube und Hoffnung

Ospitata nelle sale al piano terra del Complesso delle Ex Leopoldine, l’esposizione prende ispirazione dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi (13:13) e riunisce circa 25 opere che testimoniano l’intera carriera dell’artista, che oltre al disegno e alla pittura si è dedicato anche alla poesia. La selezione mette in luce la centralità e la ricorrenza di alcune tematiche care all’artista, così come i dualismi tra vita e morte, speranza e disperazione, verità e falsità, tipici della tensione continua e antitetica delle sue opere. Non mancano nemmeno alcune opere inedite, realizzate appositamente per l’occasione, come la grande tela Ohne Titel (Sternenmadonna) (Madonna delle stelle), collocata nello spazio destinato originariamente alla pala d’altare all’interno della ex cappella dell’edificio.

»… und der Tod ist auch ein Leben.«

La seconda parte del progetto attinge invece alla poesia Nel bel blu (1808) di Friedrich Hölderlin, tra le preferite dell’artista. La mostra nasce da un nucleo di opere realizzate da Butzer a seguito di una visita al museo e alla collezione del connoisseur e mercante d’antiquariato Stefano Bardini. Le figure dai volti cartooneschi, i capelli biondi e lo sfondo monocromo dei ritratti dell’artista dialogheranno con le stanze del Museo a partire dalla sala che conserva una ricca raccolta di Madonne in terracotta, per poi proseguire nel Salone dei dipinti. Il percorso espositivo prevede inoltre l’allestimento di una selezione di disegni e acquerelli nella “Sala dei soffitti veneziani”.

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ph. André Butzer Archive

L’artista: André Butzer

In un’originale convergenza artistica e sociale, l’opera di Butzer intreccia la conoscenza dei maestri del primo Novecento con l’interesse per la comunicazione, i fumetti e la cultura pop diffusa in Europa nel secondo Novecento, dando origine a una personalissima commistione di cultura alta e bassa. A partire dal 1999 André Butzer plasma quindi un universo artistico che, pur attraversando diverse fasi, si mostra come un processo di maturazione unitario ed organico. Al primo espressionismo subentra una crescente astrazione, interrotta da elementi figurativi caratteristici e seriali.

Alla forza ideologica dei lavori N-Paitings (2010-2017), che definiscono l’utopico NASAHEIM, il non-luogo origine di ogni facoltà pittorica e poetica, segue il ritorno dei suoi personaggi distintivi, quali La Donna (The Woman) l’Uomo della Vergogna (Man of Shame), il Friedens-Siemens, il Viandande (Wanderer). Tutti questi personaggi possono essere considerati sia un ritratto dell’artista sia una figura universale al di fuori del tempo. Il Viandante, a titolo esemplificativo, richiama l’iconografia tipica del viaggiatore nel panorama letterario e artistico (a partire da Hölderlin e Friedrich, limitandosi all’ambito tedesco).

La complessità dell’universo artistico di Butzer può essere ascritta nell’Espressionismo Fantascientifico, come definito dallo stesso artista, che raccoglie figurazione e astrazione nel costante equilibrio tra l’analisi del presente, la lezione del passato e il presagio del futuro.

ph. Ela Bialkowska OKNO studio | courtesy Museo Novecento & the artist