La finestra aperta, Odalisca gialla, Icaro e molti altri saranno i capolavori di Henri Matisse che dal 28 settembre prossimo al 4 marzo 2025 animeranno il Centro Culturale Candiani di Mestre all’interno della rassegna dedicata al maestro delle avanguardie del ‘900 e al suo rapporto con “la luce del Mediterraneo“, catturata nella sua eterea bellezza così come i caldi scenari del cosiddetto Midi, il Mezzogiorno francese.
Le esplorazioni cromatiche e luminose del capostipite dei Fauves, fulcro del progetto espositivo a cura di Elisabetta Barisoni, saranno indagate attraverso una cinquantina di opere, partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Ca’ Pesaro, – che annoverano tre importanti litografie dell’artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 -, accanto a dipinti provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Albert-André diBagnols-sur-Cèze e dal Museo del Novecento di Milano.
Sette le sezioni della rassegna: La modernità viene dal mare, La Luce del Mediterraneo, L’età dell’oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, a cui si affiancano le riflessioni sul decorativo e l’ornamento, il fascino delle linee moresche, le languide figure femminili in veste di odalische in Arabesco e decorazione fino alla sintesi perfetta di Lusso, calma e voluttà e del “disegno del piacere”, di cui scrive il filosofo Jean-Luc Nancy.
Nasce così spontaneo anche il dialogo tra la poetica di Matisse e artisti a lui affini, con i quali condivise vicende biografiche e rivoluzioni artistiche, tra cui Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall’amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento.
L’esposizione Matisse e la luce del Mediterraneo si chiuderà con l’ultima fase creativa del pittore de Le bonheur de vivre. Dal colore alla forma si focalizzerà sulla produzione degli iconici papiers découpés, fogli di carta colorata ritagliati e incollati nei quali il Maestro porta al massimo la sintesi dell’espressione.
Dagli epigoni di area veneziana, come Renato Borsato o Saverio Barbaro, alle figurine di Chris Ofili e fino alle composizioni di Marinella Senatore, la dignità del decorativo, dell’ornamento, del disegno e della stilizzazione della figura emergerà in quest’ultima sezione come uno dei principali lasciti di Matisse all’età contemporanea.