Sarà Henri de Toulouse-Lautrec il protagonista dell’appuntamento primaverile di Palazzo Roverella di Rovigo con l’arte internazionale. La mostra, prodotta da Dario Cimorelli Editore e a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni), aprirà al pubblico il 23 febbraio e rimarrà visitabile fino al prossimo 30 giugno.
L’ampia esposizione di opere si pone come obiettivo, tra gli altri, spronare chi guarda al superamento del pregiudizio che spesso riduce l’artista francese, tra i più rappresentativi della Parigi di fine Ottocento, a un universo privo di sfaccettature, talvolta persino relegato alla sola attività di creatore di manifesti. Oltre alle celebri Affiches non mancano infatti anche dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, il tutto affiancato, in un rapporto dialettico, ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e sulle medesime tematiche.
A orientare il percorso attraverso le opere di Henri de Toulouse-Lautrec sono inoltre 4 focus che descrivono il contesto artistico parigino in cui operava l’artista: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica” e soprattutto una sezione inedita agli studi dedicata al movimento artistico francese “Les Arts Incohérents”, anticipatore di molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento come il Dadaismo. Tutte le opere del gruppo date per disperse da oltre un secolo sono state infatti ritrovate nel 2018 ed alcune di queste recano, al verso, l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir.