A Bologna riapre il Cinema Modernissimo

cinema modernissimo bologna

Il 16 febbraio 1915 veniva inaugurata a Bologna una nuova sala cinematografica ospitata nell’edificio polifunzionale di Palazzo Ronzani, progettato nel 1914 dall’ingegnere e scenografo Gualtiero Pontoni (1875 – 1941) dove un tempo sorgeva il medievale Palazzo Lambertini. Nasceva così il Cinema Modernissimo, che sarebbe ben presto diventato un centro della vita culturale cittadina per più di novant’anni, seppur con alterne vicende e nomi diversi.

Il cinema, chiuso nel 2007, riapre oggi i suoi spazi al pubblico grazie all’impegno della Fondazione Cineteca di Bologna, in seguito a un lungo intervento di recupero architettonico e artistico che ha saputo riportare la sala allo splendore degli esordi e restituire alla città non soltanto un luogo dismesso da 20 anni ma anche il Sottopasso di via Rizzoli, altro mondo sotterraneo bolognese che diventerà luogo espositivo permanente.

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Il restauro del Cinema Modernissimo

Per viaggiare nel tempo fino al Modernissimo delle origini, la Fondazione ha coinvolto il noto scenografo Giancarlo Basili, tra i più attivi del cinema italiano, autore, tra le altre cose, dell’immaginario visivo de L’amica geniale. Una scelta dettata dal “bisogno di un artista che ci facesse sognare e facesse del Modernissimo il luogo della sorpresa, un’Atlantide dello spettacolo”, nelle parole di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna.

Basili ha dunque seguito un doppio registro: ha mantenuto le tracce originali rimaste, cancellando i rimaneggiamenti degli anni Cinquanta e Sessanta ma, partendo dalle fotografie e dal progetto dell’epoca, ha immaginato anche la realizzazione di un luogo che celebrasse il cinema. Un approccio antitetico al processo di omologazione delle sale cinematografiche odierne.

E se Basili ha realizzato la riqualificazione della sala cinematografica, a marionanni si deve la creazione della pensilina di ingresso (la cui apertura, in Piazza Re Enzo, è ipotizzata a fine febbraio) e il progetto artistico di alcuni degli ambienti cruciali del complesso, come i locali antistanti il foyer, che ospiteranno anche il Caffè Pathé.

Ci siamo mossi in direzione opposta, alla ricerca dell’unicità del Modernissimo – racconta Farinelli –. Le prime sale nacquero attorno al 1913, con i primi lungometraggi, e un successo italiano, Quo vadis?, ha innescato la nascita di luoghi dedicati agli eventi cinematografici e non più ricavati da altri spazi. Naturalmente la prima fonte di ispirazione furono i teatri all’italiana, ed è questa bellezza che noi stiamo andando a ricercare. Con un’ulteriore particolarità, che riguarda la storia di Bologna: il palazzo che ospitò fin dall’inizio il Modernissimo nacque contestualmente all’allargamento di quella che oggi si chiama via Rizzoli, operazione che portava con sé un’idea di trasformazione della città. Così il primo palazzo della modernità, a Bologna, ha nel suo cuore il Modernissimo. Un luogo straordinario e irripetibile, fin dal suo progetto iniziale”.

La riapertura del Cinema Modernissimo si pone in totale controtendenza rispetto alle sempre più frequenti chiusure delle sale cinematografiche, testimoniando la convinzione della Cineteca di Bologna del “buono stato di salute del cinema”, e si inserisce inoltre nel contesto di una nuova attenzione internazionale ai cinematografi di inizio Novecento che ha già portato al recupero, in tutto il mondo, di edifici di importanza storica, artistica e culturale come il Majestic Theatre di New York, il Cinema Louxor di Parigi, il Metro Kino di Vienna e il Théâtre de l’Eden di Marsiglia.

Un programma speciale con grandi nomi del cinema

Per celebrare la riapertura, la Cineteca promuove inoltre un programma speciale di appuntamenti fino al 30 novembre: una festa lunga dieci giorni con un parterre di ospiti che va dal regista Wes Anderson all’attore protagonista del film La mosca, Jeff Goldblum, e ancora registe, registi, attrici, attori, critici e studiosi come, in ordine di calendario, il presidente della Cineteca di Bologna Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Luca Bigazzi, Francesco Piccolo, Alina Marazzi, Paolo Mereghetti, Alice e Alba Rohrwacher, Josh O’Connor, Joel Meyerowitz, Ermanno Cavazzoni, Giuseppe Schillaci, Alessandro Bergonzoni, Enzo D’Alò, Toni Servillo, Éric Toledano e Olivier Nakache, Paola Cortellesi, Andrée Ruth Shammah, Paola Malanga, Jeremy Thomas, Marisa Paredes, Chema Prado, Giuseppe Tornatore, i Manetti Bros., Vinicio Capossela e Stefano Ricci (artista e docente all’Accademia di Belle Arti, come Gualtiero Pontoni, che ha realizzato per la riapertura del Modernissimo un progetto artistico ad hoc), Pupi e Antonio Avati, Mario Martone, Vittorio Lingiardi, Giorgio Diritti.

Tutti per presentare film realizzati da loro stessi e scelti dal cilindro della storia del cinema, esattamente nello spirito di una sala come sarà il Cinema Modernissimo, dedicata a tutto il cinema, dalle sue origini ai giorni nostri.

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ph. Lorenzo Burlando