Cluster Apartamento: a Roma una sperimentazione tra design e arte

Cluster Apartamento: a Roma una sperimentazione tra design e arte

Cluster Apartamento è la sezione del nuovo progetto di Contemporary Cluster presso Palazzo Brancaccio a Roma, dove si sperimenta
ed esplora la dimensione domestica dell’abitare. Al sesto piano del Palazzo nobiliare, sette sale dell’appartamento da 500 mq interpretano un percorso senza tempo tramite oggetti di design studiati e selezionati dall’Architetto Giorgia Cerulli, founder e head of design del Contemporary Cluster.

Lo spazio diviene l’occasione per riflettere sull’esercizio dell’abitare e mettere in pratica nuove ambientazioni caratterizzate sempre dalla contaminazione di stili, in cui design storico e brand contemporanei convivono e creano un’armonia perfetta. Il progetto nasce dall’idea di esprimere il piacere di attraversare fisicamente i diversi ambienti di un’abitazione, tramite un racconto corale che valorizza lo spazio e, allo stesso tempo, crea un’alchimia d’insieme grazie all’equilibrio che si instaura tra i due registri d’epoca. 

Cluster Apartamento: a Roma una sperimentazione tra design e arte

Ad arricchire le sale dell’Apartamento i lavori di Luca Casillo, artista poliedrico italiano che ha lavorato per molti anni nel mondo della moda, per brand famosi come Giambattista Valli e Balmain Paris. Luca vive e lavora tra Parigi e la Costiera Amalfitana. L’artista fondatore di Di.loer Ceramics presenta la sua collezione nelle sale dell’Apartamento, in una mostra dal titolo Tout brûle, nella spettacolarità delle sue fiamme, con il loro peso le loro dimensioni, espressione di valori imponenti come fierezza e forza.

In occasione dell’opening del 15 ottobre, Numero Cromatico ha presentato negli spazi della project room Dove tutto inizia, un’installazione di opere afferenti alla serie Sempre Vivi (2021), mosaici di fiori Limonium Sinuatum che riportano testi generati da un’intelligenza artificiale istruita dal collettivo e programmata in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona. La mostra fa parte di un’indagine del collettivo sui meccanismi della percezione e su come questi possano essere manipolati e stimolati attraverso dispositivi artistici.