Passalacqua: ospitalità, cibo e storia sul Lago di Como

Passalacqua lago di como

Dopo un lungo restauro che l’ha riportata al suo originario splendore, ha riaperto le porte agli ospiti la suggestiva dimora storica Passalacqua, collocata sulle sponde del Lago di Como, nel cuore del paese di Moltrasio. Costruita su un terreno originariamente di proprietà di Papa Innocenzo XI, la villa fu progettata alla fine del ‘700 per volere del Conte Andrea Lucini Passalacqua, che commissionò il progetto all’architetto Felice Soave e Giocondo Albertolli. Da subito diventata luogo di ritrovo per innumerevoli personalità dell’epoca, accolse alcune delle menti più brillanti del mondo della musica, della letteratura, dell’arte e della politica: da Napoleone Bonaparte a Winston Churchill. Nel 1829 Vincenzo Bellini ne fece la sua abitazione, dove compose due delle sue opere più famose, La Norma e La Sonnambula.

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viviana varese passalaqua
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Oggi struttura ricettiva, Passalacqua comprende 24 suite distribuite tra tre diversi edifici, ciascuno con una personalità ben distinta. La residenza principale, la Villa, ospita 12 di esse, tra affreschi originali, stucchi e decori. Le 8 suite del Palazz – l’antica scuderia – si caratterizzano per uno stile accogliente con travi a vista secolari e pareti damascate dipinte a mano da una squadra di esperte restauratrici. Infine, a pochi passi dall’acqua, la Casa Al Lago è la “casa giardino”, con 4 suite dotate di giardino privato, sale comuni con ampie finestre e affaccio sul lago.

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Passalacqua: l’interior decor e i giardini

L’ambizioso progetto d’interior vanta peraltro importanti collaborazioni con realtà che ben rappresentano il saper fare italiano. L’illuminazione della Villa – in cui spiccano un lampadario alto più di cinque metri nella Sala della Musica amata da Bellini e un’installazione composta da sei lampadari per l’ingresso sullo scalone principale – porta la firma di Barovier & Toso, storica azienda vetraria fondata nel XIV secolo e famosa per le sue opere d’arte ancora oggi soffiate dai maestri vetrai sull’isola di Murano. Il Bronzetto – bottega artigiana fiorentina specializzata nella lavorazione dell’ottone – ha realizzato lampade e oggetti per ogni ambiente della Villa, di Casa al Lago e dei giardini, mentre Fortuny caratterizza il Palazz con i suoi lampadari in seta e vetro, ricamati con i suoi storici decori.

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Per le sale da bagno sono state utilizzate decine di diversi tipi di marmi preziosi mentre i pavimenti originali in terrazzo veneziano sono stati meticolosamente restaurati, così come le tradizionali piastrelle di cotto lombardo e i parquet intarsiati in diverse essenze di legno. Tutti gli specchi sono pezzi unici decorati a mano da Barbini, una piccola azienda a conduzione familiare che nasce nel 1927 a Venezia, creatrice anche dei i trumeau di specchio intarsiati su misura che, come scrigni preziosi, celano i minibar nelle suite. Per rifinire la proprietà sono stati poi selezionati oltre duecento tessuti di pregio fimati Rubelli, Dedar e Fortuny. La biancheria da letto Beltrami è realizzata in esclusiva per Passalacqua in “fibra di legno”, una fibra naturale derivata dalle betulle, più morbida della seta. Le tende sono realizzate in pregiato taffetà di seta, di provenienza comasca, per celebrare l’importante tradizione serica della città.

Mobili antichi, opere d’arte e tappeti provengono da fiere internazionali e aste d’antiquariato, il tutto arricchito da una collezione di quasi mille stampe originali antiche. Bottega Conticelli di Orvieto ha dato vita a bauli in pelle e tessuto customizzati che nascondono i televisori nelle suite, oltre che numerosi oggetti d’arte in pelle e legno che impreziosiscono le stanze. Il personale dell’hotel è stato infine vestito dal brand sartoriale romano Giuliva Heritage.

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Fiori all’occhiello di Passalacqua sono i giardini terrazzati che affacciano sul lago, costellati da fontane, alberi secolari, e passaggi segreti. Il giardino all’italiana, su uno dei primi terrazzi, è stato disegnato da Emilio Trabella, artista del verde e botanico di fama internazionale, tra i maggiori conoscitori delle Ville del Lago di Como.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione è stata realizzata sul terrazzo adiacente una piscina di 20 metri, la cui forma morbida e classica si ispira alle fontane storiche del giardino. La vasca è stata poi ricoperta interamente in serpentino, pietra locale originaria della vicina Val d’Intelvi, che con le sue tonalità grigio-verdastro richiama i colori del lago.

Il solarium che la circonda e l’area lounge ricavata all’interno dell’antico giardino d’inverno sono stati disegnati in collaborazione con JJ Martin, dando vita a “La DoubleJ a bordo piscina”, il primo progetto di interior design dell’eclettico brand milanese. Gli ombrelloni e le tende dall’allure vintage realizzati da Guido Toschi sorprendono con stampe floreali al loro interno, mentre i cuscini ricoperti da un pattern con i pesci – ispirato allo stemma Passalacqua e disegnato appositamente per questo progetto – si mescolano a sedute in rattan. Il solarium si estende poi nel roseto, dove decine di diverse qualità di rose David Austin e rose rampicanti avvolgono con il loro profumo e i loro colori. Subito accanto, uno spazio meditativo e quasi mistico, al centro di cinque magnolie centenarie, offre lo spazio perfetto per lo yoga. Non mancano nemmeno una palestra immersa nell’uliveto, un campo da tennis in terra rossa con vista panoramica sul lago e un cinema all’aperto.

La proposta food firmata Viviana Varese

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Proprio a Passalacqua è iniziato il nuovo capitolo della chef Viviana Varese, nata in Costiera Amalfitana e cresciuta al Nord, il cui obiettivo, in comunione d’intenti con il progetto design, è promuovere un viaggio nel tempo per riportare in vita antichi valori, anche in cucina. L’ispirazione per la proposta culinaria è tratta dai periodi di “villeggiatura” delle famiglie nobili che lasciavano i palazzi in città per recarsi nelle ville affacciate sul lago, portando con sé il proprio “cuoco di casa”, formato nell’arte dell’alta cucina e capace di interpretare i gusti e i desideri degli ospiti. Un concetto che la chef stellata reinterpreta oggi, presentando un menù che parla al contempo di semplicità e ricchezza. È il ritorno alla grande cucina italiana, al piacere della tavola, alla convivialità e al gusto del bello e del buono.

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ph. location: Ruben Ortiz, Stefan Giftthaler

ph. food & chef: Azzurra Primavera