Archeologia domestica tra archi, cromie e riuso contemporaneo

progetto architettonico milano studio elementare

Non lontano dalla storica Casa Verdi, nel centro di Milano, si cela un appartamento diventato laboratorio di trasformazione e riflessione sui temi del riuso, della luce e del colore. In un edificio ottocentesco dai graffiti in facciata che evocano lo spirito artistico della zona, prende vita Casa MRB02, un progetto curato da studio elementare, dove l’interior design si muove tra rispetto del passato e accorte personalizzazioni, tra tracce preesistenti e nuovi gesti contemporanei.

Qui, una committenza complice e coinvolta ha deciso di affrontare una nuova sfida abitativa, affidandosi per la seconda volta allo studio di architettura milanese guidato da Paolo Pasquini. L’idea iniziale non era quella di rivoluzionare gli spazi, ma piuttosto di lavorare sulle atmosfere: mantenere la distribuzione originaria tra zona giorno e notte, trasformandone però l’aspetto attraverso tocchi audaci, scelte cromatiche inconsuete e un uso intelligente della luce.

progetto architettonico milano studio elementare

L’austerità degli interni originari è stata scardinata da un corridoio centrale vestito di blu profondo, quasi teatrale, da cui si aprono ambienti laterali più chiari e ariosi. I contrasti tra luminosità e ombra, tra superfici materiche e accenti di colore, ritmano con carattere l’abitazione. Il parquet d’epoca e gli infissi originali sono stati recuperati con cura, mentre il caminetto e il soffitto a cassettoni – un tempo scuri e opprimenti – sono stati rivisitati in chiave luminosa, quasi surreale, accendendosi di una nuova leggerezza.

Elemento ricorrente è l’arco: moltiplicato in diverse ampiezze e altezze, costruisce una grammatica spaziale interna che connette, incornicia e suggerisce traiettorie visive inaspettate.

progetto architettonico milano studio elementare

Il terrazzo, affacciato sul cortile silenzioso, diventa estensione naturale degli ambienti domestici, mentre la zona notte si concede un gioco più intimo e sorprendente, con un bagno a vista che si insinua fino al corridoio, rompendo le convenzioni con grazia e ironia.

Gli impianti tecnici, volutamente lasciati a vista e talvolta incorniciati dagli archi stessi, si trasformano in segni grafici, quasi ornamentali, raccontando l’abitare come un processo vivo, senza retorica. Gli arredi, mai banali, richiamano memorie personali, in un equilibrio che mescola rigore e libertà. Il progetto diviene così pretesto per l’esplorazione emotiva e architettonica della casa come organismo vivo e vibrante.

progetto architettonico milano studio elementare
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ph. Lorenzo Zandri