
“Il disegno è la prima forma d’arte dell’infanzia. È anche la più antica espressione artistica conosciuta dei nostri antenati preistorici” racconta lo scrittore, disegnatore e direttore della casa editrice Les Cahiers Dessinés, Frédéric Pajak, ideatore assieme a Vera Michalski, fondatrice della Fondation Jan Michalski, dell’interessante Festival du Dessin, una rassegna diffusa per le vie della graziosa Arles che da tre anni a questa parte riaccende la luce su una forma d’arte a lungo relegata ai margini e minormente considerata rispetto alla pittura, distillandola piacevolmente in luoghi caratteristici e non sempre accessibili ai più della cittadina francese a metà tra Provenza e Camargue che dal 1888 fu culla del periodo più produttivo di Vincent van Gogh.

© Fondation Folon, ADAGP/Paris, 2025
La terza edizione del Festival du Dessin in partenza il 12 aprile e in scena fino all’11 maggio 2025, vede come protagonista l’opera dell’artista belga Jean-Michel Folon (1934- 2005), con un centinaio di disegni in mostra a restituirne l’incredibile polifonia capace di illustrare l’assurdità della guerra, la devastazione delle foreste, l’invasione delle macchine ma anche la misteriosa e sontuosa armonia del mondo.
Attorno alla sua figura simbolica, le sfaccettature dell’arte del disegno vengono poi esplorate attraverso una quarantina di artisti, tra cui Jean-Baptiste Camille Corot, Nadia Léger, Annette Messager, Odilon Redon, Alan Vega, Bram van Velde, Ossip Zadkine, e a mostre tematiche inedite: la prima dedicata alla prestigiosa Collezione Antoine de Galbert che presenta opere di Jean-Michel Basquiat, Francis Picabia, Henry Darger, Stéphane Mandelbaum e Lucio Fontana, tra gli altri, offrendo uno sguardo sulla forza visionaria e sperimentale del disegno contemporaneo; la seconda rappresenta un omaggio all’umorismo grafico, con una raccolta di disegni firmati da Jean-Jacques Sempé, Fred, Topor, Ronald Searle, Dubout e Siné; la terza perlustra la raffinatezza delle stampe giapponesi del XVIII e XIX secolo, con capolavori di Hokusai, Utamaro, Sharaku e altri maestri dell’ukiyo-e, provenienti dalle collezioni della Bibliothèque Nationale de France.

Encre sur papier | Courtesy Loeve&Co, Paris
Photo: Fabrice Gousset © Adagp, Paris, 2024

Tra le sorprese del Festival, i disegni di Jean Moulin, che svelano un aspetto poco conosciuto di una delle figure di spicco della Resistenza francese, mentre un’attenzione speciale è riservata alle opere dei talenti emergenti provenienti dalle scuole di arti decorative di Parigi, Bruxelles e Varsavia.

Collection des Musées de la Ville de Béziers
Animato da un programma di iniziative ed eventi collaterali, laboratori, proiezioni cinematografiche e concerti, il Festival du Dessin deve inoltre una parte della sua forza attrattiva anche all’opportunità di scoprire e riscoprire in una nuova veste alcuni dei contesti più simbolici di Arles, come il Palazzo dell’Arcivescovado, la Cappella del Museon Arlaten, il museo Réattu, il museo dipartimentale dell’Arles Antica e la chiesa di Sainte-Anne, cornici d’eccezione per i disegni in mostra.


Département des Estampes et de la photographie – Bibliothèque nationale de France

Encre de Chine sur papier
Paris, musée Zadkine © ADAGP, 2025

Gravure au burin sur papier © Adagp, Paris, 2024

Autographie sur papier de Chine appliqué sur papier vélin © Musée Jenisch Vevey – Cabinet cantonal des estampes,
Fondation William Cuendet & Atelier de Saint-Prex

Tōshūsai Sharaku 三代目瀬川菊之丞の田辺文蔵妻おしず郎の梅川
Kansei 6 1794 | Département des Estampes et de la photographie – Bibliothèque nationale de France
