Realizzata con materiali sperimentali e assemblata a mano, l’iconica borsa 1969 di Paco Rabanne, a cinquant’anni dalla sua creazione detiene ancora il primato di must-have, consolidando il suo carattere moderno e audace, ben rappresentativo della filosofia della maison francese. Il concept alla base della nota assemblage bag traeva ispirazione dai grembiuli di maglia metallica che i macellai indossavano in Francia. Con una semplice pinza, Rabanne ha dato così vita all’ardito accessorio che avrebbe scosso l’artigianato tradizionale diventando negli anni l’emblema del lavoro sperimentale del marchio.
Recentemente rieditato, il design originale della borsa ha subito una notevole trasformazione: l’acciaio pesante è stato sostituito da un alluminio più leggero impreziosito da lucide finiture dorate e argentate. A guidare successivamente Rabanne attraverso i decenni è stata la sperimentazione sui materiali, come ideale trade union di artigianato e innovazione, che culmina oggi con la capsule collection “1969 Artisan Edition”, presentata per la Primavera-Estate 2025 disegnata da Julien Dossena.
I caratteristici dischi metallici si riscoprono meticolosamente reinventati attraverso collaborazioni d’eccezione come Arthus-Bertrand nella lavorazione delle medaglie, Astier de Villatte nella ceramica e VENINI nel vetro soffiato di Murano. Sinergia, quest’ultima in particolare, che facendosi portavoce di una sintesi tra tradizione e contemporaneità a metà tra design e stile, conduce ad un risultato che trascende la moda per diventare un’opera d’arte da collezione.
La “1969 Artisan Edition” realizzata con VENINI è caratterizzata da 240 dischi di vetro, disposti con precisione assoluta e declinati in sei differenti tonalità. Ogni disco è frutto di un complesso processo di lavorazione che prevede diversi passaggi: i pannelli in vetro vengono sottoposti a un trattamento che dona loro una particolare sfumatura marmorizzata e un colore degradé, per poi essere cotti in forno per 24 ore a una temperatura di 770° C. Una volta raffreddati, i dischi vengono tagliati con un getto d’acqua e forati a mano, quindi nuovamente riscaldati per altre 24 ore a 600 gradi e infine lucidati lungo i bordi.
fashion show ph. Yannis Vlamos