
Dal 7 ottobre 2024 al 2 marzo 2025, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) rende omaggio a uno dei maestri indiscussi della grafica pubblicitaria con la mostra Giovanni Pintori (1912-1999). Pubblicità come arte. Un percorso visivo che svela la modernità del suo approccio progettuale e la carica espressiva delle sue creazioni.
Luce, colore e composizione artistica sono i cardini della ricerca di Pintori, che nel corso della sua carriera ha saputo trasformare il linguaggio pubblicitario in una forma d’arte sofisticata e visionaria. L’esposizione raccoglie oltre 150 opere tra schizzi, bozzetti, acquerelli, manifesti iconici, carte intestate, materiali aziendali e pubblicazioni, oltre alle sue affascinanti costruzioni lignee di moto perpetuo. Un corpus che ripercorre, con un criterio tematico-cronologico, l’iter professionale dell’art director che ha legato il suo nome all’immagine della Olivetti, contribuendo a definirne l’estetica innovativa e senza tempo.

©MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro

©MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro

©MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano
Il visitatore è accolto da un ritratto dell’artista scattato da Ugo Mulas, quasi a introdurre lo spirito del suo lavoro. Il percorso si apre con la sua formazione e le prime esperienze, segnate dall’amicizia con Costantino Nivola e Salvatore Fancello, per poi immergersi negli anni Olivetti: dal 1936 come giovane grafico, fino al ruolo di responsabile dell’Ufficio Tecnico Pubblicità nel 1941 e, successivamente, Art Director dal 1950. Qui emergono alcuni dei suoi lavori più celebri, come i manifesti Summa 14 e Divisumma 14, le copertine per Fortune e il riconoscimento internazionale con la mostra al MoMA di New York. L’esposizione conduce infine nell’ultima fase della sua carriera, segnata dalla scelta di abbandonare progressivamente la grafica per dedicarsi alla pittura, con tele che rivelano il suo ultimo slancio creativo.

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano

©Musei Civici, Monza

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano
La rassegna, co-curata da Chiara Gatti, direttrice del MAN di Nuoro e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso, si svolge in collaborazione con il MAN, Museo d’Arte di Nuoro e gode del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera. Sono presenti importanti prestiti dei Musei Civici di Monza, della Fondazione Archivio storico Olivetti, della Fondazione Adriano Olivetti di Ivrea e di alcune importanti collezioni private.
Quale progetto integrato con il MAN, la mostra di Chiasso su Pintori verrà organizzata quindi in Sardegna, dove sarà inaugurata il 21 marzo 2025, per rimanere in programma fino al prossimo 15 giugno.

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano

©MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Giovanni Pintori
Nasce nel 1912 a Tresnuraghes (Oristano), da genitori originari di Nuoro, città dove la famiglia risiede a partire dal 1918. Dopo aver frequentato l’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche di Monza) assieme ai conterranei Salvatore Fancello e Costantino Nivola, nel 1936 inizia la collaborazione con l’Ufficio Tecnico Pubblicità Olivetti, del quale diventa responsabile nel 1940, legando il suo nome all’immagine dell’azienda di Ivrea in una lunga e fortunata serie di manifesti, pagine pubblicitarie, insegne esterne, stand.
Nel 1950 ottiene il primo di un lungo elenco di riconoscimenti, la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità, e diventa Art Director dell’Olivetti, potendo godere della stima e del rapporto diretto con Adriano Olivetti. Nel 1952 il MoMA di New York organizza la mostra Olivetti: Design in Industry in cui sono esposti anche i lavori grafici di Pintori. Nel 1953 entra a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) di cui diventerà presidente. Nel 1955, durante l’esposizione al Louvre di Parigi, gli viene dedicata un’intera sala delle grafiche per Olivetti.
Seguono innumerevoli riconoscimenti legati a questo marchio; il suo design e la sua comunicazione fanno il giro del mondo. Dopo il 1967, lasciata l’Olivetti per dedicarsi alla libera professione, collaborando, fra gli altri, a progetti per Pirelli, Gabbianelli, Ambrosetti, Parchi Liguria. Dopo l’impegno per l’azienda di trasporti Merzario, lascia la professione di grafico e si dedica completamente alla pittura

Archivio privato Paolo Pintori ©Matteo Zarbo, Milano