Non lontano dal confine svizzero, il Lago d’Orta, lungo appena 13 km, brilla protetto dalla vetta del Monte Rosa forgiando un luogo che riuscì, con le sue pittoresche cittadine lacustri, a ispirare intellettuali e artisti come Lord Byron, Nietzsche, Balzac, e a cui la Belle Époque regalò edifici eclettici e graziose promenade.
Sulla sua sponda orientale, appena sopra il centro storico di Orta San Giulio, si cela l’elegante borgo La Darbia, circondato da un rigoglioso parco mediterraneo progettato dall’architetto paesaggista Anna Regge e da vigneti di Nebbiolo coltivati con dedizione. Con vista sul lago e sulle montagne, questa sofisticata oasi pensata per distensivi momenti di villeggiatura ridefinisce il concetto di luxury hospitality con un’estetica autentica che volge uno sguardo privilegiato al design più raffinato, frutto del know-how dei proprietari – nonché curatori del progetto d’architettura – i fratelli e architetti Gian Carlo e Matteo Primatesta, fondatori di Studioprimatesta.
Il rispetto e la valorizzazione del contesto territoriale e delle sue peculiarità rappresentano il leitmotiv architettonico e concettuale dell’intervento. L’architettura di La Darbia riflette infatti il linguaggio semplice e formale degli edifici vernacolari piemontesi adattandolo con cura alle esigenze contemporanee. Suo indiscusso emblema è la semplice torre in pietra, un tempo con funzione originaria di “roccolo”, una costruzione botanico-architettonica progettata per la cattura degli uccelli.
La torre preesistente in stato di rovina è stata oggetto di ricostruzione mentre tutte le altre unità immobiliari – 20 appartamenti e il ristorante gourmet “La Cucina” – sono state realizzate ex novo. Quest’ultime sono contraddistinte da un’eleganza sobria che non necessita di note forti per impressionare gli ospiti, a conferma di quel quiet luxury alla base della filosofia hospitality del luogo.
Il concept cromatico degli interni riprende le sfumature della natura locale, mentre le facciate beige chiaro riecheggiano archetipi rurali. Rivolti verso il bosco e ricoperti di edera, tutti gli appartamenti si aprono sul giardino con vigneti e piscina riscaldata di acqua salata, godendo peraltro di un’ampia vista sul lago e sul Monte Rosa. La disposizione delle terrazze panoramiche, così come la progettazione paesaggistica dell’orto biologico e dei giardini, evoca elementi e atmosfere mediterranee.
In linea con l’approccio progettuale adottato da Studioprimatesta per la realizzazione del complesso ricettivo, è stata privilegiata l’integrazione di materiali locali e manufatti artigianali disadorni che giocano un ruolo di primo piano per il coinvolgimento olistico di tutti i sensi. La Darbia si riscopre così anche esperienza “tattile”, in cui blocchi compatti di granito a spacco, pavimenti in pietra di gneiss a spacco, ciottoli tradizionali e scale monolitiche in roccia scavata a mano, ma anche legno massello, intonaco liscio di calce e acciaio corten, ne sono parti integranti e sostanziali.
ph. Tobias Kaser